Posted by on Gen 16, 2021 in Cartellini MIRA, Main, Mira | 0 comments

CLASSE:
Ibridi Cinesi

ROSA:
‘Le Vésuve’

SINONIMI:
‘Lemesle’, ‘Vintage Towers Tea’

ANNO:
1825

LUOGO:
Francia:

IBRIDATORE:
J. Laffay

Non si trovano parole migliori di quelle di Nicoletta Campanella che nel suo libro “Rose Cinesi”* così descrive questa rosa: “Il rosa scuro dei lunghi boccioli si integra ai toni più delicati dei porpora e dei rosa carnei, i colori poi si sciolgono lentamente in tanti fili sottili per trasmigrare nel lilla iridescente delle corolle ben aperte”: una poesia per gli occhi e la mente che si completa nel delizioso profumo di tè che inebria chi si sofferma a conoscerla più da vicino. I fiori sono solitari o riuniti in piccoli grappoli morbidi, con petali dolcemente reclinati. Al tutto fa da cornice un bel fogliame verde intenso. È inserita tra le rose ibridi cinesi ma per le sue caratteristiche potrebbe essere considerata una rosa Tè.
Si dice che il suo nome ricordi la forte eruzione del Vesuvio del 1822.

È stato l’allora giovane ibridatore Jean Laffay (Parigi 1795 – Cannes 1878), nel 1825, a regalarci questo magnifico ibrido cinese probabilmente ottenuto incrociando ‘Parson’s Pink China’ e una rosa europea.
In quel periodo Monsieur Laffay si trovava vicino Parigi e da lì compiva frequenti viaggi anche in Inghilterra alla ricerca delle ultime novità per poi proporre nuove creazioni.
In Francia imperversava ancora quella ‘rosomanie’, partita diversi anni prima, animata dalla fervente passione dell’Imperatrice Joséphine per queste piante. Fu questo il fermento che spinse diversi giardinieri e vivaisti a cercare, collezionare e sperimentare quella gran quantità di rose che, a partire dalla seconda metà del 1700, era arrivata dalla Cina attraverso la East India Company, spesso provenendo da quel luogo animato e brulicante di fiori e persone che deve essere stato il labirintico vivaio di Fa Tee a Canton.
Queste nuove introduzioni furono una vera rivoluzione nei colori, nelle forme dei fiori, nei profumi e in modo particolare in quella che allora sembrava una sorta di magica scoperta: la rifiorenza.
Eh sì, è proprio grazie alle cinesi e alla passione di molti ibridatori del tempo e dei loro importanti ‘mecenati’ che noi ora possiamo ammirare fioriture che fluiscono nella bella stagione, a partire dalla primavera, per arrivare ad autunno inoltrato ed anche oltre se il freddo invernale non si fa troppo sentire.

*“Rose Cinesi” secondo volume della serie “La vie en roses”  (Nicla Edizioni)