Posted by on Nov 6, 2019 in Archivio Eventi, Eventi, Main |

L’incontro è organizzato da ‘La Compagnia delle Rose’ con il consueto patrocinio e sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone, di GEA Ambiente e della BCC Pordenone.

In questa occasione, come per le prossime conferenze invernali, la sede sarà provvisoriamente presso la ‘Sala Degan’ della Biblioteca Civica di Pordenone, in Piazza XX Settembre, 11, dato che la Galleria PAFF sarà una delle sedi della grande mostra su Antonio de’ Sacchis  detto ‘Il Pordenone’. 

Il dott. Stefano Cei, diplomato in Agraria, alla Scuola Cerletti di Conegliano, laureato in Scienze e tecnologie agrarie con specializzazione in biotecnologie a Udine ed imprenditore del settore florivivaistico a Orsago, ci illustrerà come si sono sviluppate le attuali varietà di fiori, partendo dalle specie originarie sino a giungere alle forme, colori e profumi attuali.

Si parlerà di biodiversità….

Oltre alla ‘biodiversità’ che caratterizza gli habitat naturali e prossimonaturali, non vanno dimenticate la diversità e le risorse fitogenetiche presenti negli agroecosistemi.     Il termine “Biodiversità”, nato dalla contrazione di Biological diversity in Biodiversity, fu coniato a metà degli anni ’80 del secolo scorso da Edward O.Wilson, naturalista e grande divulgatore, premio Crafoord della Royal Swedish Academy of Science. Oggi il termine è largamente usato e pervade svariati campi nelle scienze della vita, assumendo grande popolarità a partire dal 1992, quando a Rio de Janeiro venne adottata la Convenzione per la Diversità Biologica, successivamente ratificata da gran parte dei Paesi del mondo. Per quanto riguarda la biodiversità degli ambienti naturali, il termine ricomprende la complessità delle relazioni tra i viventi, quasi a prendere il posto del concetto di Madre Terra.

Per superare alcuni dubbi interpretativi è opportuno precisare il livello di scala a cui ci si riferisce. Esistono, infatti, più livelli d’indagine: dal genoma (DNA), alla specie, alla comunità, all’ecosistema, al paesaggio, ai biomi. Una specifica area della biodiversità cui ci si può riferire in particolare è quella che riguarda le risorse genetiche delle specie agrarie vegetali: le piante coltivate, assieme ai loro progenitori selvatici.

Il pioniere in quest’area fu il botanico, geografo e genetista russo Nikolaj Vavilov (1887- 1943), che operò negli anni ’20 e ’30 del Novecento quale direttore dell’Istituto per le Colture Industriali (VIR) di Leningrado. Vavilov si concentrò non solo sull’origine delle specie, ma in particolare sugli stadi evolutivi che le specie coltivate avevano superato, tenuto conto della loro distribuzione sulla terra, sotto gli effetti dei processi di domesticazione.

Ma oltre ai cenni storici da cui si parte per spiegare l’evoluzione delle piante, il dott.Cei ci racconterà come vengono applicate queste teorie e pratiche nelle colture florovivaistiche per ottenere quelle varietà che noi possiamo ammirare ed acquistare nei vivai che ci circondano.

L’ingresso alla conferenza è, come di consueto, libero.